Un tavolino per due

Un tavolino per due

Un tavolino per due

E’ sabato mattina, il primo da inizio anno che dedico a me.

Riposo, lentezza, libri, ricette.

Appena sveglia mi imbatto in due frasi che mi fanno apprezzare ancora di più il weekend che sto per trascorrere.

La prima è “Amare qualcuno che non ti ama è come aspettare una nave in aeroporto”.

E il pensiero è volato a qualche anno fa quando, convinta di essermi scoperta un’innamorata non corrisposta, ho preparato lo zaino per una settimana di vacanza in Grecia.

Un costume, qualche magliettina e tanti…tanti…tanti fazzoletti.

Ricordo ancora il viaggio di andata, io unica triste e sola all’imbarco per Mykonos.

Ma ricordo anche il viaggio di ritorno, io forte, sorridente e abbronzata all’imbarco per Milano.

In quei sette giorni, che mi porterò nel cuore per sempre, avevo fatto pace con me stessa, con i miei sentimenti.

In quei sette giorni mi ero dedicata del tempo.

Prima per piangere, per essere arrabbiata, per tormentarmi con dubbi e domande.

Poi per dormire, per mangiare, per godere della bellezza dei posti.

E infine per sorridere, per conoscere persone nuove e per stare finalmente meglio.

Alla fine della settimana ero un’altra persona, ma c’era una cosa che ancora non sapevo e che ho scoperto dopo qualche giorno, scaricando le fotografie scattate.

Ogni due fotografie ce n’era una di un tavolino, vuoto, con due seggioline…per quanto io avessi provato a rimuovere il dolore, il pensiero di volere qualcuno accanto a me in quella vacanza ce l’avevo dentro, e a mia insaputa mi aveva portato ad immortalare ogni angolo in cui avrei voluto accanto l’uomo di cui ero innamorata. Per bere un caffè guardando il mare, per cenare all’imbrunire, per bere un rakomelo dopo una passeggiata tra le stradine greche.

Quante volte le ho riguardate col cuore infranto…

La seconda frase di questa mattina è: “Se hai trovato l’amore della tua vita al momento sbagliato, ci si incontrerà una seconda volta”.

E allora alzo lo sguardo e lo vedo, seduto accanto a me, che legge il giornale, e sorrido.

Perché se è l’amore della tua vita, anche se il momento è quello sbagliato, un modo lo trova.

E la vita ti ripaga portandoti, qualche anno dopo, proprio in uno di quei tavolini, a bere un caffè, stavolta assieme, decidendo quale divano mettere in casa…

…e allora, oggi, posso concedermi di riguardare quelle foto col cuore pieno, ricordando ogni singola emozione con gratitudine.

 

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