10 Mag Cos’è il mentoring per me
Cos’è il mentoring?
Da qui sono partita per arrivare a capire cosa fosse il mentoring per me.
Non sono una coach, non sono una consulente pura, non sono un’insegnante…e quindi cosa sono?
Sappiamo bene che il tema del definirsi è caldo tra le libere professioniste, a me la risposta è arrivata dalle clienti “Tu sei una mentore!”
Il mentoring, le competenze e la coralità
“Il mentoring è una metodologia di formazione che fa riferimento a una relazione uno a uno, tra un soggetto con più esperienza e uno con meno esperienza, cioè un allievo, al fine di far sviluppare a quest’ultimo delle competenze”
In questa definizione mi piace che emerga il tema delle competenze, argomento che riporta sempre in vita il mio lato Hr.
Trovo che lo sviluppo delle competenze sia un po’ sottovalutato nell’ambito della libera professione, mentre prenderne consapevolezza, lavorarci, e migliorarle è utilissimo per la crescita e lo sviluppo.
Mi piace talmente tanto parlarne che ho creato un questionario di prima analisi, che se ti interessa ti lascio qui.
Quello che, invece, personalmente mi sta stretto in questa definizione è il rapporto a due, perché il mentoring, per me, è uno strumento corale.
Nel mentoring porto non solo la mia esperienza, ma la mia comunità. Le esperienze delle persone che ho conosciuto e incontrato, delle professioniste con cui ho lavorato, delle realtà che mi hanno ispirata.
Per questo il mentoring, per me, è un momento di crescita che utilizza la collettività e la community.
Il mentoring, la cura e la fiducia
“Mentore era un amico di Ulisse, al quale l’eroe affidò la cura della sua casa e della sua famiglia al momento di partire per la guerra di Troia. Il ruolo di Mentore era soprattutto quello di consigliere fidato e di protettore del figlio di Ulisse, Telemaco.”
Di questo racconto mi colpisce l’idea della cura e della fiducia, che per me sono due lati della stessa medaglia.
Per me è fondamentale che le mie clienti si fidino di me e che, proprio per questo, si affidino alle mie cure.
Che non significa che io faccio il lavoro per loro, anzi!
Ma il lavoro non potrebbe essere svolto senza la fiducia in me e nel mio prendermi cura della loro attività.
Da qualche tempo ho iniziato a creare un dialogo tra ex clienti e possibili nuove clienti prima dell’inizio del lavoro, proprio perché capisco profondamente che affidarsi non sia un passo semplice.
Quando ascolto la storia di chi mi chiede aiuto penso alla cliente più simile con cui ho lavorato e le metto in contatto per uno scambio senza la mia presenza.
In questo modo possono ascoltare quello che faccio e come lo faccio dalle parole di chi ha percorso lo stesso cammino o si trova nella loro stessa situazione.
Se a quel punto decidono di darmi fiducia io posso prendermi cura di loro e della loro attività.
Il mentoring, il coraggio e il sostegno
“Atena, dea della saggezza, prende le sembianze di Mentore durante la Telemachia per sostenere Telemaco e, nello sterminio dei Proci, per infondere coraggio a Ulisse e sostenerlo nella battaglia.”
Al di là del mio amore per i miti e le leggende, risuona molto in me il concetto di coraggio e sostegno.
Nel mentoring, per me, è fondamentale appassionarsi al progetto dell’altro.
Non potrei mai lavorare per qualcosa in cui non credo o che non corrisponde ai miei valori, e quando accetto di prendermi cura di un progetto, allora mi immergo in quel contesto e in quella realtà.
Per questo mi piace il concetto di sostegno, e per questo la definizione che ho scelto per me è “complice del tuo successo“, perché mi vedo proprio così, come Atena che si traveste per infondere coraggio!
Questo è il mentoring per me, al di là delle definizioni standard.
Essere mentore significa fare da tramite tra varie realtà, mettere in comune conoscenze ed esperienze, creare legami di fiducia e prendersi cura dell’altro, sostenerlo, affinché possa avanzare con coraggio verso la sua realizzazione!