23 Nov I tarocchi nel business
L’intervista a Manuela Angelini sui tarocchi nel business
Nell’edizione Quinto Elemento della mia Bottega dei saperi ho chiesto a Manuela di tenere una delle lezioni di “ispirazione”, lezioni in cui attingeremo da contenuti e aree diverse per crescere nella nostra professionalità.
Manuela ci ha parlato dei tarocchi in modo un pochino diverso, portandoci in un meraviglioso viaggio nelle varie tipologie di mazzi esistenti.
I tarocchi come ispirazione nel business
D: “Ciao Manuela, come ben sai i tarocchi sono stati, per me, un grande faro di ispirazione in questi ultimi due anni. Posso chiedere a te, che sei la mia mentore da questo punto di vista, quando e perché hai scelto i tarocchi come strumento di ispirazione in ambito professionale?”
R: A distanza di tempo posso dire che prima della scelta c’è stato un incontro: in realtà di tarocchi non volevo proprio saperne perché ero convinta anch’io che non si potesse predire il futuro e che questo togliesse alle persone responsabilità, potere e libero arbitrio. In un periodo di crisi, però, il mio compagno mi convinse a farmi fare una lettura e in quell’occasione mi resi conto che c’era qualcosa di più in quel carosello di cartoncini colorati in cui ho cominciato a rispecchiarmi.
Uscita da quella lettura arrivò una sorta di intuizione che mi fece dire: “non è possibile che con i tarocchi si possa solo prevedere il futuro, dev’esserci di più” e , senza ripensarci, sulla strada del ritorno mi fermai da un tabaccaio e acquistai il mio primo mazzo di tarocchi. Appena arrivata a casa mi sedetti alla mia scrivania, feci spazio senza esitazione e, come se fossi in uno stato alterato di coscienza, scartai l’involucro, aprii la scatola e presi il mazzo di Tarocchi in mano. Lentamente iniziai a sfogliare le carte una dopo l’altra fermandomi sui dettagli che più attiravano la mia curiosità… tutto sembrava parlare di me. Era come se ogni dettaglio su cui cadeva il mio sguardo, portasse a galla qualcosa dal mio inconscio, dai miei ricordi, o avesse un legame con la mia situazione attuale.
Fu quello il momento in cui percepii chiaramente la potenza dei Tarocchi, quando arrivai alla fine del mazzo, ebbi l’impressione di risvegliarmi da un sogno lucido: il tutto era durato solo pochi minuti eppure mi era sembrato un secolo in cui passato, presente e futuro mi erano passati davanti insieme a lampi di intuizione che mi dicevano cose assolutamente ignote su di me e rivelazioni interessantissime sui Tarocchi.
Ci misi un po’ a rielaborare l’esperienza ma una cosa di sicuro la sapevo: avevo trovato la risposta all’affermazione che mi era uscita di bocca dalla cartomante. I Tarocchi potevano aiutarmi a fare ben altro che leggere il futuro!
Il giorno dopo cominciai a cercare informazioni su internet e, fra libri, corsi, seminari e soprattutto pratica sono arrivata fin qui e cioè a trasformare tutto questo in un lavoro in cui i tarocchi non solo sono strumento, ma anche ispirazione. Questo è avvenuto in modo spontaneo e graduale perché in quel momento della mia vita mi sono data il permesso di lasciarmi guidare dall’intuito senza farmi troppe paranoie. Tanto ero già in crisi e peggio di così non poteva andare e poi quelle carte mi chiamavano tantissimo.
L’intuito nel business
D: “A volte si pensa che l’ambito lavorativo debba essere staccato da alcuni elementi che parlano più di istinto, intuito e “pancia”. Ci racconteresti un episodio del tuo percorso in cui hai compreso che questo non è affatto sensato?”
R: Credo di aver in parte già risposto nella domanda precedente. Per contestualizzare: la mia crisi era proprio in ambito lavorativo e razionalmente mi stavo orientando verso una ridefinizione delle mie competenze per poterle sfruttare in un lavoro che, pur essendo sempre nello stesso ambito, era comunque diverso.
Dopo aver incontrato i tarocchi, però, l’intuito cominciò a mandarmi forti messaggi in netto contrasto con questa idea e che mi spingevano in tutt’altra direzione. Col senno di poi mi rendo conto che aver seguito l’intuito nel lavoro quella volta è stato fondamentale altrimenti avrei continuato a perpetrare una strada che non mi apparteneva più.
L’intuito sa sempre cosa è davvero giusto per noi, quindi è importante provare a dargli voce in capitolo anche quando siamo di fronte a scelte lavorative: una collaborazione, un prodotto da lanciare, un servizio da offrire o qualcosa da eliminare. Nel lungo periodo ci aiuta a fare scelte che siano allineate con la nostra anima.
I tarocchi per la Bottega dei saperi
D: “Nella tua lezione per la mia Bottega dei saperi edizione Quinto Elemento ti ho chiesto di parlare dei vari mazzi che ci sono (o almeno dei principali), mi viene quindi da domandarti quali sono le caratteristiche che ci possono guidare nello scegliere un mazzo?”
R: Data la grande quantità di mazzi in circolazione oggi può essere difficile orientarsi ma sicuramente un punto da cui partire è conoscere cosa sono i tarocchi per distinguerli da carte oracolo o altri sistemi. Ciò che ci aiuta è ricordare che i tarocchi hanno sempre 78 carte divise in 22 Arcani maggiori e 56 Arcani minori. Senza questa struttura non si tratta di un mazzo di tarocchi.
Fra i tanti mazzi dobbiamo poi distinguere i tarocchi simbolici dai tarocchi intuitivi. Ciò che maggiormente li differenzia sono le carte numeriche (cioè quelle che vanno dall’Asso al 10 nei quattro semi di spade, coppe, bastoni e denari). Nei mazzi simbolici questa carte sono rappresentate attraverso una quantità di qualcosa e quel qualcosa è il seme: vedremo quindi raffigurati per esempio 3 monete, 6 bastoni, 5 spade, 9 coppe. Nei mazzi intuitivi, invece, la simbologia del seme rimane ma è collocata all’interno di scene di vita in cui c’è un ambiente e dei personaggi che stanno compiendo delle azioni. Nel caso dei mazzi simbolici la rappresentazione può risultare un po’ ostica nella lettura, mentre nei mazzi intuitivi le scene permettono a chi guarda di poter entrare più facilmente in sintonia con la carta e di recepirne il messaggio.
Ecco perché per chi inizia è consigliabile un mazzo di questo genere. Quasi tutti gli attuali mazzi intuitivi derivano dal mazzo Rider Waite Smith che può essere considerato come una base di partenza, un mazzo da studio. Ad oggi però esistono tantissimi altri mazzi che, pur prendendo le mosse dal Rider Waite Smith, replicandone le scene, lo fanno però declinando tutto in un’accezione più moderna (quindi ambienti e personaggi somigliano molto di più a noi) o declinando secondo un tema che ispira il mazzo (e quindi avremo per esempio i Tarocchi delle Streghe, i Tarocchi della foresta incantata, i tarocchi delle dee, i tarocchi degli unicorni, i tarocchi dell’ombra, i tarocchi del selvaggio sconosciuto, ecc.)
A questo punto entra in gioco il senso di sintonia che si può instaurare con un mazzo o con un tema (cosa mi interessa, cosa mi ispira) e il gusto personale che ci spinge verso uno stile piuttosto che un altro (stile iper realistico, stile fumettistico, stile collage, stile acquerello, ecc.)
Detto questo è probabile che, se si intraprende un percorso con i tarocchi non si avrà un solo mazzo, ce ne sono di talmente belli che è difficile resistere alla tentazione di averne più di uno.
Un consiglio per portare i tarocchi nel business
D: “Infine, se tu dovessi dare un consiglio a chi ci legge e che si vuole avvicinare a questo mondo quale sarebbe? E per chi è già un pochino più esperto hai qualche novità da raccontarci?”
R: A chi vuole iniziare consiglierei di farlo senza preconcetti, con la curiosità di chi si avvicina a un gioco apparentemente semplice ma ricco di profondità e suggestioni. Di lasciar quindi cadere le barriere della mente e concentrarsi sul recupero dell’intuito con l’intento di ridargli dignità e fiducia, dal momento che si tratta di quella parte di noi molto più saggia e profonda che sa sempre cosa è giusto.
Per loro e anche per chi è un po’ più esperto, ma vuole approcciarsi ai tarocchi in una modalità diversa, più intuitiva, diretta e pratica, è uscito da poco il mio primo libro Tarocchi per la vita: crea la tua pratica personale, un manuale sui tarocchi in cui i tarocchi non sono più oggetto di studio fine a se stesso, ma si fanno strumento di introspezione, chiarezza, esplorazione delle energie, realizzazione ed espansione del nostro potenziale.