28 Gen Breakfast Club
Io sono una di quelle persone convinte che le cose non succedono mai per caso.
La nostra volontà è fondamentale, ma se abbiamo la forza di tentare, allora il resto arriva.
E’ giovedì pomeriggio, apro Facebook e mi arriva il suggerimento “persone che potresti conoscere”, la prima della fila è Francesca Zampone, di Accademia della felicità.
E’ tanto che non la vedo, da quando ero in azienda…
Ma sì, perché no, mi farebbe piacere sapere cosa sta facendo, su quali progetti sta lavorando, e poi quest’anno l’ho sentita nominare praticamente tutti i giorni da Giada e Laura che hanno fatto il suo Master in coaching…
Amicizia accettata, guarda ha scritto un post…
“A tutte le fanciulle (e Fanciulli perché no?) Che vorrebbero partecipare al Breakfast Club di domani chiedo una mail o un sms così prenoto un tavolo di numero adeguato. Io in ogni caso alle 9 sono alla Bakery. Per chi non lo avesse capito mi sono ispirata ad uno dei miei film del cuore”
Domani è venerdì, avevo altri progetti, ma il bello della libera professione è anche questo: poter stravolgere i piani e fare qualcosa di non programmato.
“Ciao Francesca, io vorrei venire domattina, ma riesco ad arrivare per le 9.30, va bene lo stesso?”
“Ciao, sì va bene”
Eccola seduta al tavolo, ci sono già due persone, a mano a mano ci raggiungono le altre, siamo in otto.
Iniziamo a raccontarci, con naturalezza e semplicità. Un caffè americano e un cookie al cioccolato si mescolano a storie, esperienze e domande; chi è già sulla strada giusta e chi la sta cercando, chi con lo sguardo perso cerca un conforto, e chi parla di un tentativo finito male.
“Ah ma lo sai che io conosco…”
“Davvero? Ti occupi di quello? Io sto proprio cercando…”
“Ma perché non provi a sentire…”
Viste da fuori sembriamo vecchie amiche, perché non esistono remore o imbarazzi, viste da dentro siamo un sollievo.
Perché quelli che avevo in testa come giganteschi punti interrogativi trovano una risposta, in chi ha già vissuto questa esperienza prima di me, in chi sa perfettamente di cosa parlo, in chi esprime a chiare lettere quello che io avevo solo in testa.
Quello che ci unisce sono Francesca, che come ricordavo, sa creare un clima tenero e morbido semplicemente col suo sorriso; e la scelta di rincorrere un sogno.
E questi tratti comuni hanno una forza dirompente, che riempie l’aria e si mescola al profumo dei pancake appena cotti.
Quando esco da lì mi sento felice, sorrido, torno a casa con una delle ragazze che, scopro vivere esattamente nella mia via (!!), e appena ne ho la possibilità accendo il computer e compio quei due passi, che in fondo avevo già nella mia testa, ma che non avevo il coraggio di fare, e che mi lasciano un senso di sollievo e pace.
Mando una mail, ordino i biglietti da visita, chiamo il mio compagno.
E, sognando di ospitare un incontro così, inforno una torta in pieno stile Breakfast Club.