Il trenino rosso

Era da tanto tempo che volevo provare il famoso trenino rosso del Bernina, e questo weekend ho sperimentato questa meraviglia.

Il viaggio è uno spettacolo continuo, ad ogni curva un incanto si apre davanti agli occhi. Appena salita a Tirano ero demoralizzata perchè eravamo completamente immersi nelle nuvole, e non si vedeva nemmeno la rotaia…ma arrivati all’Alp Grum, alla fine di una curva, siamo saliti oltre le nuvole e lo spettacolo che mi sono trovata davanti mi ha lasciata senza fiato.

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E devo dire che le nuvole hanno reso tutto ancora più magico, perchè quello che ho visto è decisamente raro (lo diceva anche la guida), sotto il cielo blu, e la cime delle montagne, le nuvole così compatte creano un lago soffice e ci sembra una favola.

Da qui in avanti viaggiamo in un paradiso, le cime innevate e il cielo blu ci accompagnano fino a Pontresina.

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E’ a questa stazione che scendo per un bel piatto di Pizzoccheri (mangiati all’aperto con solo il golf da quanto scaldava il sole) e una fantastica passeggiata di 12 chilometri in uno dei tanti sentieri della Val Roseg.

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Riprendo il treno fino a St.Moritz, dove scendo giusto il tempo di un thè caldo per ripartire verso la stazione Morteratsch dove mi fermo per la notte in un piccolo albergo ai piedi del ghiacciaio sotto montagne innevate e un manto di stelle reso ancora più magico da una luna quasi piena che illumina lo spettacolo.

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La mattina parto per una bella passeggiata di un paio d’ore che mi porta proprio ai piedi del ghiacciaio. Il percorso è reso ancora più emozionante dalle indicazioni che segnalano quanto, nel corso degli anni, il ghiaccio si stia ritirando, e seguirne “la vita” percorrendone i passi è davvero incredibile.

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Verso le 13 riprendo il Trenino alla volta dell’Alp Grum, un punto panoramico da cui ammirare le montagne sullo sfondo e il lago sulla valle, c’è anche una bella baita dove mangiare godendosi il panorama.

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Dopo pranzo concludo la mia gita tornando a Tirano e stavolta, grazie al tempo più clemente, riesco anche ad apprezzarne i dettagli. Specialmente l’opera di chi ha costruito questa ferrovia, le spirali grazie a cui riesce a salire fino a 2000 metri, e la grazia con cui si inserisce nel contesto naturale.

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Torno a casa davvero rigenerata, nel corpo grazie alle passeggiate nella neve sotto l’aria limpida dell’Engadina, nella mente grazie al riposo che la montagna regala, e nel cuore grazie al fatto che per una rara volta ti accorgi che l’uomo, se ne ha volontà, riesce a inserirsi nella natura con grazia e rispetto arricchendola invece che distruggendola.

Stavolta aggiungo qualche dettaglio tecnico, perchè organizzare una gita sul Trenino Rosso non è proprio così facile, il sito non è chiarissimo e le informazioni in rete scarse e non immediate.

Io mi sono affidata a Visit Valtellina (info@visit-valtellina.com) sono gentilissimi, veloci e molto chiari e possono darvi una mano per prenotare il treno. Ho detto loro il percorso che volevo fare e loro mi hanno preso i biglietti.

Per arrivare sono partita in auto da Milano a Tirano e lì ho parcheggiato proprio dietro la stazione, è uno spazio gratuito e con un sottopasso si raggiungono in 5 minuti i binari.

Consiglio di prenotare la carrozza panoramica soprattutto nella tratta da Poschiavo a Pontresina, quella più suggestiva, per il resto anche il treno regionale offre sistemazioni comode e con una bella visuale dai finestrini comunque ampi.

Ci sono mille possibilità di combinare il viaggio, e devo dire che non va sottovalutata la possibilità di percorrere a piedi una tratta del viaggio (es. Morteratsch – Pontresina), d’inverno poi si possono anche fare dei tratti con gli sci di fondo o le ciaspole quindi ci si può sbizzarrire.

Personalmente vorrò tornarci, magari in estate per godermi anche il panorama serale, e in autunno, quando i colori della natura rendono magici i boschi che si attraversano.