Valeria Farina - Le Spezie Gentili

Quindi, adesso, tu cosa fai

Se ripenso alle volte in cui mi sono sentita fare questa domanda dall’ormai lontano marzo 2016 …

Certo, i toni con cui mi veniva posto questo interrogativo spaziavano dal totalmente incredulo di chi non si capacitava potesse esistere un modo di lavorare diverso dall’essere dipendente in azienda, al divertito di chi era convinto che avrei passato il mio tempo seduta sul divano a guardare la televisione.

 

In mezzo a questi estremi, varie ed eventuali sfumature di pensiero tra cui spuntava, ogni singolo giorno, un piccolo magnete, di quelli da attaccare al frigorifero, con la scritta “Born to be free” che mi è arrivata in regalo il giorno in cui ho rassegnato le dimissioni.

 

  • Da chi non ha mai smesso un attimo di credere che, prima o poi, avrei avuto la forza di andare avanti col mio progetto.
  • Da chi non ha mai dubitato che, testarda come sono, avrei trovato il modo di dare sfogo a quello che avevo dentro.
  • Da chi è stato fondamentale nei momenti di fatica, difficoltà e sfiducia.
  • Da chi ogni giorno mi sprona, mi stimola, mi diverte, mi cura, mi sostiene, mi offre una spalla, mi dà gran calci sul sedere, mi incoraggia.

 

Una cosa divertente di questa domanda è che chi me l’ha posta a lungo negli anni passati, ha smesso di pormela da quando ho iniziato a lavorare al mio progetto.

Per mia figlia non era chiaro quello che facevo prima, troppo complicato, troppo difficile da assorbire, troppo distante da lei. Invece ora risponde sicura: “la mamma organizza degli eventi a casa nostra, cucina, prepara e ci sono un sacco di persone diverse che fanno cose divertenti”.

 

Poi c’è stato chi, con questa domanda, mi ha pungolata per arrivare a costruire un progetto sensato ed efficace, grazie a cui ho messo a fuoco anche quello che non mi era chiaro.

E c’è stato chi, con questa domanda, mi ha spronata a tirare fuori quello che non ho mai avuto il coraggio di esprimere semplicemente facendomi vedere quello che io non vedevo.

 

Attorno a questa domanda ho fatto mille riflessioni, finché ho deciso di cambiare la frase in “ma quindi adesso io cosa VOGLIO fare” e da lì i pensieri, le idee, le iniziative, sono sgorgate come un fiume in piena.

 

Questa sono io, oggi, 24 di ottobre: data scelta a tavolino con chi mi ha aiutato a strutturare un sito che mi rispecchiasse, giocando sul fatto che se è vero che “Né di Venere né di Marte, non si sposa non si parte, né si dà principio all’arte”, io avrei dovuto andare online proprio in uno di quei due giorni.

Ma forse sono io un po’ da sempre, perché come dicono i miei genitori “Valeria è simile allo zio” che è un qualcosa a metà tra lo strano, il non convenzionale e il libero.

 

Sono mille le persone che hanno contributo a creare la risposta a quella domanda.

E oggi, per me, è una gioia partire con questa nuova avventura.

 

“Ma quindi, adesso, tu cosa fai?”

“Dirigo la bottega degli incontri “Le Spezie Gentili”.

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