L’incanto, l’ordine e il bosco

Sabato 13 gennaio è ripresa ufficialmente l’attività qui, a Le spezie gentili.

La mia ospite è stata Ilaria, conosciuta qualche tempo prima a una delle colazioni del venerdì.

Ricordo che mi aveva colpita subito: il racconto del suo viaggio in India, la sua focalizzazione per la femminilità più profonda e complessa, il suo sorriso coinvolgente.

Ho accolto la mail in cui mi chiedeva di poter organizzare il suo incontro con grande piacere, anche perché l’argomento era un tema in cui mi stavo scontrando ripetutamente da mesi: la parola dell’anno.

Qualcosa di diverso dai buoni propositi e dai planning, qualcosa che sa più di guida,  di ispirazione.

Per l’organizzazione di questo evento sono partita da Ilaria: per me è fondamentale creare l’ambiente e il contesto adatto al mio ospite, quindi ho analizzato la sua richiesta, il suo sito internet, ho posto attenzione alle attività che svolge, al tono che utilizza per comunicare al suo pubblico, ai colori che predilige, alle immagini che pubblica.

Per il suo evento mi sono fatta guidare da due aspetti: il titolo “Incanto” e la presenza di alcune ospiti vegane.

La parola incanto mi ha subito fatto pensare ad un bosco con foglie, frutti, fiori e magari anche qualche piccola lucciola tra gli alberi.

Così, per personalizzare il tavolo su cui avrei servito la merenda, ho usato rami, bacche, noci, melograni e fiori, all’interno dei quali ho fatto passare dei piccoli fili luminosi a dare un tocco magico, e anche per il cibo ho scelto di puntare sui colori della terra e del bosco.

Poi ho sperimentato alcune ricette nuove perché non amo avere preparazioni distinte per chi è onnivoro e per chi, invece, sia per ragioni di salute, che per ragioni di scelta, segue un regime alimentare particolare.

Così ho servito dei biscotti all’arancia senza uova, né burro, né latte; dei bicchieri con pasta frolla vegana e composta ai frutti di bosco; crackers ai semi misti da mangiare lisci o con una salsa al formaggio di soia aromatizzata alle erbe.

Ad accompagnare il tutto una scelta di tisane, infusi e tè.

Ma il vero incanto è stata l’energia sprigionata dalle nove donne attorno al tavolo.

In quattro ore hanno scritto, disegnato, meditato, chiacchierato, si sono aperte e confrontate e hanno incontrato e condiviso le loro parole dell’anno: sparkling, meraviglia, audacia e tanto altro.

E io?

Da fine Dicembre una parola ha iniziato a fare capolino, sempre più forte, dentro di me; mi ci imbattevo quando iniziavo a pianificare le attività, mi ci soffermavo quando la leggevo in un libro o in un articolo, mi rendevo conto che la inserivo spesso nelle mie frasi.

Ordine.

Il 2017, per me, è stata un’onda gigantesca: mi ero data un anno per permettermi di seguire tutto quello che mi appassiona, e di abbandonare tutto quello che non sento più mio.

Diciamo che il 2017 è stato l’anno in cui ho riempito la mia vita, e ne sono uscita felice ma stremata.

Così per il 2018 ho deciso di mettere ordine.

Sia dal punto di vista fisico che mentale, e poco alla volta.

Sto mettendo ordine nello spazio in cui vivo e lavoro, eliminando tutto quello che non mi occorre o che non utilizzo da tempo, e lo sto regalando ad altre persone a cui potrebbe, invece, essere utile.

Oggi, per esempio, è passata Laura, una giovane ragazza, a ritirare delle tazze e con gli occhi sorridenti mi ha detto “Grazie, mi sono trasferita da poco a Milano da sola, e queste mi saranno davvero utili”!

Sto mettendo ordine nella mia attività, iniziando a seguirla con metodo e rigore in modo da poter fare dei bilanci trimestrali sul suo andamento.

Sto mettendo ordine nella mia alimentazione, spesso trascurata o semplicemente affidata al caso (la mia chiaramente, perché quando invece devo nutrire gli altri nulla è lasciato al caso!!)

E tu? Hai già incontrato la tua parola dell’anno?

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