Ti presento Le spezie gentili

Ho iniziato questo 2019 piena di entusiasmo ed energia.

Per la prima volta con le idee chiare su cosa voglio ottenere in questi 365 giorni e dove voglio essere a gennaio 2020.

E per farlo sono ripartita da me: chi e cosa sono Le spezie gentili?

A me sembrava fosse molto chiaro, ma poi ho prestato attenzione a due campanelli d’allarme: il primo arrivava da fuori, il secondo da dentro.

Ho iniziato a fare attenzione a tutte le volte che mi veniva posta la domanda “Ma esattamente cosa fai nel tuo posticino?” e a misurarlo con la mia fatica nel rispondere. Poi ho aggiunto le occasioni in cui mi chiedevano “E tu di cosa ti occupi?” e a riflettere sulla mia difficoltà di spiegarlo in modo semplice ed efficace.

Così, prima di pianificare l’anno, di decidere cosa mettere in agenda, di pensare a quali progetti nuovi iniziare, ho preso una pausa e ho provato a rispondere alla vera domanda.

Cosa sono Le spezie gentili?

Hai presente quando prepari un piatto in cucina, lo assaggi, senti che è buono, ma manca qualcosa.

Poi a un certo punto pensi “Qui ci starebbe bene un pizzico di peperoncino – un tocco di zenzero – una punta di cannella – un cucchiaino di curry”.

A quel punto lo riassaggi e sorridi perché così è perfetto.

Ecco, per me quel pizzico, tocco, punta, cucchiaino…sono Le spezie gentili.

Prendere una cosa e condirla con gli ingredienti che ho a disposizione: cura, poesia e gentilezza.

Tempo fa, a un pranzo di lavoro, ho iniziato a raccontare il mio sogno alla persona con cui stavo mangiando.

Ho raccontato il desiderio di avere un luogo tutto mio in cui portare un pochino di poesia in mezzo alla frenesia della vita quotidiana, un piccolo rifugio di bellezza e quiete in cui coccolare i miei ospiti e farli sentire bene.

 

Uno spazio in cui ai “dettagli” venisse concesso il lusso di diventare indispensabili.

 

Alla fine mi sono sentita dire “Ma come, tu non sogni di cambiare il mondo?”, e la mia risposta è stata “Questo è il cambiamento che sento di voler portare nel mondo”.

La persona con cui stavo pranzando non mi ha capita, mentre io ho capito che forse stavo perdendo tempo lì dove mi trovavo.

La prima cosa che ti insegnano a fare, quando vuoi iniziare un’attività, è mettere a fuoco il tuo cliente ideale e che problema lo aiuti a risolvere.

Su questa cosa mi sono arrovogliata per mesi.

Poi mi sono fermata e ho ascoltato le persone che hanno lavorato con me. In mezzo a tante frasi, non tutte positive ci mancherebbe, quelle più ricorrenti erano “qui si sta proprio bene” – “ma che bello” – “solo tu puoi fare questa cosa“.

E non importava che fosse una riunione nel mio posticino, una cena a casa mia, una tavola allestita, o l’ultima sessione di coaching.

Più mi guardavo dentro, più sentivo che volevo fare quello.

Ma quante difficoltà per dirlo a voce alta.

Perché mi sembrava troppo poco, troppo banale, troppo semplice.

Perché ci hanno insegnato che bisogna puntare in alto, arrivare chissà dove, pensare in grande.

Ma io, in fondo, avevo sempre sognato il mio posticino…e se lo vedevo come “ino” una ragione ci sarà pur stata.

Così, nelle vacanze di Natale, ho fatto pulizia di tutto quello che iniziava con “devo” e ho liberato spazio per tutto quello che iniziava con “voglio”.

E poi “sono capace”, e poi “posso”.

E da lì sono arrivate le risposte alle domande “cosa sono Le spezie gentili” e “tu di cosa ti occupi”.

Sono Valeria, mi piace prendermi cura degli altri e portare un po’ di bellezza e poesia nella quotidianità.

Lo faccio nel mio posticino a Milano, un luogo quieto e accogliente dove ospito laboratori, incontri, riunioni e progetti.

Benvenuto alle spezie gentili: la bottega degli incontri di Valeria Farina.

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