02 Nov Samhain e le ispirazioni per novembre
I cicli e le stagioni
Dal tramonto del 31 ottobre fino al tramonto del 2 novembre, viviamo un momento magico dell’anno; quello che segna i nuovi inizi.
“Il 1° Novembre si festeggia Samhain che rappresenta il Capodanno celtico, e insieme al Grande Sabba di Halloween e alla Festa degli Spiriti è considerato il Triplice Sabbat Pagano. Nella dimensione circolare-ciclica del tempo, caratteristica della cultura celtica, Samhain si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale che non apparteneva né all’anno vecchio e neppure al nuovo; in quel momento il velo che divideva dalla terra dei morti si assottigliava ed i vivi potevano accedervi.”
A settembre vi avevo parlato di Mabon e oggi desidero parlavi di Samhain, sempre a modo mio!
Le ispirazioni per novembre e il suo buio
Samhain, nelle otto festività celtiche, è una delle quattro feste lunari. Celebra il momento del buio, da cui inizia il ritiro, fisico e spirituale, volto a indagare nel profondo.
Ecco, quello che mi piace di questa festività, è questo senso di raccoglimento interiore.
Io amo l’autunno, e amo novembre, mese del mio compleanno. Negli ultimi tre anni ho l’abitudine di ritirarmi solitaria tra i monti proprio per chiudere l’anno in corso e progettare quello futuro in una sorta di bozzolo.
Per citare il mio amato Capossela “Quando le giornate si iniziano ad accorciare bisogna intanarsi con i Maestri e cominciare ad arrangiare nuove canzoni dettate dai tempi.”
Questa è l’ispirazione che vorrei portare con me nelle settimane a venire e che oggi vorrei condividere con voi attraverso tre spunti.
I miei tre rituali per novembre
1) Intanarmi nell’oscurità.
Nelle prossime giornate vorrei stare un pochino nell’oscurità. Quel buio che, fin da bambini, ci spaventa perché non sappiamo cosa nasconde.
Vorrei provare a guardare nel buio e dialogare con i mostri che lo abitano. Capire cosa vogliono dirmi, e accoglierli nella mia giornata una volta che si accendono le luci.
Approfitterò di questo mese per leggere il libro che Giada Centofanti mi ha regalato: The night school
2) Appuntamento al buio.
No, non sto parlando di incontri amorosi, ma di ricreare lo stesso effetto.
Vorrei prendere qualcosa che ho nel cassetto (al buio appunto) da un po’ e tirarlo fuori. Vedere che effetto fa nel mondo, alla luce, allo scoperto. Capire dove mi porta e quali strade può aprire. Prendermi un pochino di quell’emozione data dall’ignoto e vedere che movimenti crea nel mio quotidiano.
Come diceva qualcuno prima di me: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.” Non è detto che si voglia cambiare qualcosa, ma perché escluderne la possibilità?
3) Spogliarmi delle foglie per nutrire i rami.
Questa è una cosa che sento forte in queste giornate. Un senso di stanchezza che fatico a recuperare.
Per questo ho pensato che vorrei spogliarmi del superfluo, alleggerire il ritmo, riposare. Per nutrire i rami e far sì che questi possano dar vita a nuove foglie, fiori e frutti in primavera.
Senza il riposo non può esistere attività, di questo sono convinta. E per me il riposo non può arrivare quando si è stremati, deve danzare con l’attività in un ritmo morbido e alternato che consente la meraviglia.
Vi andrebbe di provare con me queste ispirazioni?
O ve ne sono venute di vostre da sperimentare in questo mese?