15 Feb Il valore del tuo lavoro
Qual è il vero valore del tuo lavoro?
Lo so, è una domanda in cui ci imbattiamo spesso noi libere professioniste.
Quando lavoriamo sul personal branding, sulla proposta di valore, sui servizi e sul pricing dei nostri prodotti.
Sappi che in questo articolo non mi soffermerò su questo ultimo aspetto: non ne ho le competenze, e se questo è quello su cui vuoi lavorare ti segnalo la bravissima Laura.
Ma tornando ai punti precedenti credo che la risposta alla domanda sul valore del nostro lavoro cambi ed evolva con noi e, soprattutto, dipenda da vari fattori.
Oggi te ne racconto tre.
Il valore dell’esperienza
Anni fa, sempre qui nel blog, parlavo dello stupore che si generava in me quando capivo che, per le altre persone, era strano che io potessi farmi pagare per fare quello che faccio.
Ne avevo scritto in un articolo che si intitolava proprio: “Ti sembrerà strano, ma per il mio lavoro mi faccio pagare“.
A rileggerlo ora mi viene un po’ di pelle d’oca perché, se è vero che credo ancora in quei concetti, mi sembra che a scriverlo fosse stata un’altra me.
Una me decisamente più acerba, meno esperta rispetto ad oggi e quindi, giustamente, anche con un valore verso l’esterno inferiore rispetto ad oggi.
Provo a spiegarmi meglio: sono passati 4 anni da quando ho scritto quel post e in questi 4 anni sono cresciuta, sono maturata, e soprattutto sono cambiate alcune consapevolezze su quello che faccio e su come lo faccio.
Mi sono formata, ho lavorato molto su me stessa, ho accumulato esperienza, fallimenti, tentativi non riusciti e successi.
Tutto mi ha portata dove sono oggi.
Questo è sicuramente un aspetto che contribuisce a determinare il mio valore in questo momento.
Il valore di ciò che facciamo
Un altro aspetto da tenere in considerazione è guardare esattamente a ciò che facciamo.
Guardarlo nel profondo, scavare per individuare realmente il fulcro del nostro lavoro.
Non sto parlando di identità o di cifra stilistica, ma proprio del contenuto.
Lo spiega bene Kathleen Kelly in questo video.
Ora, se dovessi pensare a quello che fai, come lo racconteresti?
Perché, secondo me, è qui che si cela il vero valore del tuo lavoro.
Il valore di ciò che raccontiamo
Chiaramente tutti i passaggi qui sopra devono avere un momento di “venuta al mondo”.
Che sia un racconto diretto, che sia un passaparola, che sia una testimonianza.
Qualunque sia la strada trovo sia importante che tutto quello che costruisce la nostra esperienza e il nostro vero valore, possa poi essere narrato, e possibilmente non (solo) in modo diretto.
Nell’ultimo anno ho aggiunto, al mio modo di lavorare, uno strumento che per me si è rivelato molto utile: il controllo referenze.
(ebbene sì, un ulteriore segno di pace nei confronti del mio passato HR)
Quando si avvicina a me una potenziale nuova cliente, dopo averla ascoltata e aver capito le sue necessità, la invito a scambiare due parole con una mia ex cliente che, dal mio punto di vista, le si avvicina per percorso o attitudine.
Da un lato questo genera connessioni e networking, che io amo sempre, dall’altro permette alla persona che si sta avvicinando a me di capire realmente se sono davvero io quello che sta cercando.
Anche questo contribuisce a generare il mio valore, perché anni fa non avrei avuto numeri o maturità per poterlo fare.
Se dovessi fare questi tre passaggi:
- analizzare la tua esperienza
- scendere in profondità di ciò che fai davvero
- trovare una modalità personale di raccontarti
che valore ti daresti oggi?
Se ti va di condividere le tue intuizioni con me puoi scrivermi a info@lespeziegentili.com, sarò felice di ascoltarti!