Semplice come fare gli gnocchi, eppure non mi riesce

Qualche settimana fa sono stata a Zurigo per il consueto Re3at trimestrale.

Chiaramente mi sono offerta di cucinare la sera: pensavo fosse una buona idea, fino a quando non ho chiesto “Cosa volete mangiare?” e mi sono sentita rispondere “Gnocchi al ragù!”

Già, perché io confesso di saper cucinare praticamente ogni cosa salvo gli gnocchi e il budino.

So che starai pensando che sono cose semplici, casalinghe, che si mangiano fin da bambini; ma a me proprio non riescono.

 

Questo mese di Aprile è iniziato in modo sfidante. Il 1 del mese ho spento la terza candelina della mia partita Iva, e inevitabile per come sono fatta io, è partito il bilancio di questi ultimi 36 mesi.

Dopo il primo momento di euforia (già essere sopravvissuta vi assicuro che non è poco, anche considerando che per tutta una serie di minuzie fiscali sono dovuta partire a gamba tesa con il regime ordinario) si è impossessata di me la vecchia anima HR che ha posto la fatidica domanda “come ti vedi tra tre anni?”.

 

Ho sempre detestato questa domanda, infatti da selezionatrice non la ponevo mai ai candidati, ma da qualche parte nel mio inconscio si deve essere nascosta bene perché salta fuori sempre nei momenti meno opportuni.

Così la mia mente ha iniziato a vagare, non perché io non abbia obiettivi o idee, ma perché qui, a furia di tre anni in tre anni, l’età avanza e io ho sempre il sogno di rifugiarmi in una casa nel bosco quando sarò anziana…

 

Poi, siccome le cose non arrivano mai per caso, si sono incastrati alcuni eventi che non sono stati confermati, mi era già capitato in passato, ma qui se ne sono accavallati tre o quattro.

E poi, in aggiunta, è arrivata anche una proposta strana, inaspettata, spiazzante.

 

E così, quelli che erano solo pensieri volanti sul mio posticino, sul suo ruolo, sul fatto che non potesse essere solo un bello spazio per eventi, si sono trasformati in riflessioni sul senso della vita. La mia vita.

A questo si è aggiunta la proposta di fare le “pulizie di primavera” al business, di Silvia.

La domanda pungente di Giulia: voi siete felici?

E oggi anche la carta di ispirazione di Ilaria: Natura, ricordare le origini, diventare chi si è.

 

Così ho deciso di trasformare un ostacolo in un’opportunità (non si dice sempre così??).

E utilizzare questo mese insolito per una bella rinfrescata al mio posticino, non estetica, ormai è esattamente come lo volevo (e ho anche ottenuto l’agibilità del soppalco sempre in questo mese di Aprile!!)

Ma una rinfrescata di stile.

In fondo quello che io amo è accogliere le persone. Creare connessioni. Dar vita a nuovi progetti.

Ed evolvere.

Quello che per tanti è una fatica, per me è ossigeno: non potrei vivere senza cambiamento.

In questo mese avevo già programmato una vacanza, che è ben diversa da un viaggio. Io ho proprio bisogno di una vacanza, posti belli, qualche coccola, passeggiate, natura, letture e riposo. Tanto riposo.

 

A questo ho aggiunto qualche giorno di torpore, complice anche uno stato di salute non proprio ottimale.

E nei prossimi giorni ho intenzione di godermi Milano con il Fuorisalone e gli eventi sulla svedesità che si terranno nel mio posticino.

I primi eventi in comarketing, quindi un passo avanti bello, anzi bellissimo.

Il resto verrà da sé, ne sono certa.

Ho corso tanto, anzi tantissimo.

Da quel lontano 1 aprile 2016 non mi sono mai fermata.

Mai.

Oggi è giunto il momento per farlo, perché in fondo, se devo guardare ai miei valori, riprendendo il lavoro fatto da inizio anno ad oggi, quello principale è la quiete.

Solo che fermarmi, per me, non è affatto semplice, proprio come preparare i famosi gnocchi di cui sopra.

Sembra una cosa semplice: sei stanco – ti riposi.

Ma invece non lo è, o forse, come tante cose semplici, sotto sotto sono tra le più difficili da fare.

 

Però penso che le cose non accadono mai per caso.

Quindi, se alcuni eventi non sono andati in porto, la vita mi sta dicendo di fermarmi.

Riposarmi.

Prendermi cura di me.

E poi decidere come ripartire.

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