30 Set Ho iniziato un cambiamento
Ho da poco iniziato un corso di Human-Centered Design.
L’ho fatto per essere ancora più vicina alle persone che fanno parte della mia community.
O, per usare le parole di introduzione del corso, “To gain a deep understanding of the people you’ll be serving”
L’ho fatto perché è giunto il momento di dare una svolta al mio lavoro e al suo significato.
E ho deciso di mettere una base di teoria ai progetti che stanno nascendo spontanei.
In un articolo su Centodieci Micaela Terzi dice che, per iniziare a pensare come un Designer, dobbiamo acquisire 5 atteggiamenti.
Iniziare con la curiosità, quella che mi caratterizza da sempre. Quella che mi fa venire voglia di fare un passo in più per vedere sempre “cosa c’è dietro l’angolo”. Quella che mi ha spinto a lasciare il fantomatico – posto fisso – per vedere cosa potevo costruire.
Poi passare alla predisposizione all’azione, senza focalizzarsi troppo al risultato finale, ma costruendo il percorso pezzo per pezzo. E così ho fatto: nell’attesa di trovare il luogo adatto ho aperto casa mia. Ho iniziato ad ospitare i primi incontri, a capire quale fosse il target giusto, a comprenderne i bisogni e studiare le soluzioni, a sperimentarmi nell’accoglienza e nella ideazione.
La terza fase è quella della riformulazione, il momento in cui si fa un passo indietro, necessario per poter andare avanti. Che è la fase in cui sono passata nei mesi scorsi. Mi sono fermata a riflettere mettendo in fila quello che funzionava molto bene, quello che non prendeva il via, quello in cui ero più felice e anche quello che faceva stare meglio le mie persone. E stato il momento in cui ho deciso di lanciare “La Bottega dei Saperi“.
Qui arriva il difficile, perché è il momento del “kill your darlings” o consapevolezza.
La prima idea va lasciata andare per far spazio a quanto di meglio potrebbe arrivare.
Ed è quello che sto mettendo in fila in queste ultime settimane, da quando è “ripreso” l’anno.
Lo sapevo già: lo sentivo dentro di me, alle “mie” persone ripetevo che volevo fare di più, che non mi bastava quello che stavo offrendo loro, che cresceva la sensazione di ampliare il mio progetto.
E poi sono arrivati vari segnali: meravigliose offerte inaspettate, batoste che stroncano le ginocchia, dettagli e osservazioni dall’esterno.
L’ultimo atteggiamento è quello della collaborazione radicale che parla di unire le forze, di chiedere aiuto, di non procedere da soli.
E questo è stato, per me, illuminante.
Non tanto – o meglio non solo – perché tendenzialmente sono autonoma nel mio quotidiano, ma anche perché ho capito fermamente quanto volessi creare qualcosa di aperto, nonostante io ancora non lo sapessi.
Ed è proprio sullo stimolo della collaborazione che ho iniziato il corso di Human-Centered Design, grazie ad un’amica preziosa che mi ha proposto di seguirlo assieme.
Insomma, penso che i prossimi tre mesi saranno segnati da una profonda trasformazione de “Le spezie gentili”, perché sento che è giunto il momento di lasciar andare il progetto così come lo avevo immaginato quando è nato.
Non di abbandonarlo, ma di farlo crescere.
Di dare un senso a quanto appreso fino ad oggi giorno dopo giorno. Di dare di più alle persone che hanno fiducia in me. Di allargare gli orizzonti e guardare avanti.
Il mese di Ottobre sarà ricco di stimoli, da questo punto di vista.
La mia Bottega dei saperi si arricchirà di iniziative e di collaborazioni.
Io inizierò un progetto a cui tengo moltissimo.
E anche logisticamente ci saranno grandi cambiamenti.
Direi che era il momento perfetto per tornare a scuola e imparare qualcosa di nuovo.