Ristrutturare all’insegna del “Mys”

Si avvicina la settimana del fuorisalone a Milano e io mi dedico al restyling del mio posticino.

La scorsa settimana il mio posticino è rimasto chiuso per ristrutturazione.

Già, anche se ho aperto da soli sei mesi, ho sentito il bisogno di creare un ambiente che mi rispondesse ancora di più.

Che fosse più adatto a chi lo vive ogni giorno.

Volevo che fosse più “aperto”, chiaro, leggero.

Così, tra una ricerca e l’altra, mi sono imbattuta in un concetto svedese: quello del mys.

Mys non è solo una parola: è soprattutto uno stile di vita.

“Mys significa creare un’atmosfera accogliente, abbassare le luci e i toni, vestirsi di maglie morbidi, accendere le candele e magari il camino, stare vicini vicini sul divano, mangiare qualcosa di sfizioso e respirare piano”

Creare un ambiente che ti faccia sentire coccolato e protetto.

E secondo me, da questo punto di vista, il mio piccolo posticino poteva essere di più.

Quando ho letto di questo concetto ho trovato la frase “prendere la vita meno sul serio, fare le cose con più calma, apprezzare e praticare il silenzio”.

A Milano quasi una sfida impossibile, ma in fondo, quando ho scelto di creare un luogo fisico l’ho fatto anche per creare un luogo magico.

In cui ritagliarsi una pausa dal mondo esterno, in cui viaggiare al proprio ritmo, in cui essere semplicemente se stessi.

Così mi sono fermata e ho osservato la mia bottega degli incontri da fuori, dalla vetrata esterna.

Adoravo ogni angolo, tranne quello della.

Un grigio scelto per poter coprire il rosso sottostante, troppo acceso e violento per i miei gusti.

Mobili grandi, alti, ma vuoti perché il mio è uno spazio piccolo pronto ad accogliere piccoli gruppi.

Un buco, lì dove un elettrodomestico si era rotto.

Una tenda di lucine messa per coprire una scala retrostante imperfetta.

Il mio posticino, e le sue ospiti, meritavano di meglio.

Mi sono fatta ispirare da questo concetto che arriva dal Nord, paesi da cui mi sento attratta sia fisicamente che come ideali.

Ho pensato a quello che per me significavano le parole accoglienza, morbidezza, lentezza.

Ho pensato al lavoro fatto in questi primi mesi dell’anno su di me e sul mio brand.

E ho deciso.

Via le cose che non mi risuonano dentro, via le cose inutili, largo alle imperfezioni che mi fanno stare bene (e su questo Patrizia ne sa qualcosa)!

Oggi sono a metà dell’opera: i lavori sono finiti, ma i mobili non sono ancora arrivati.

Oggi ho riaperto, perché anche se non concluso, il mio posticino oggi mi rispecchia di più.

E’ chiaro, luminoso, semplice.

Non vedo l’ora sia terminato così da potervelo mostrare, ma già oggi è stata un’emozione.

C’è la giornata di ufficio condiviso, siamo in cinque, due persone nuove.

Il clima è sereno e rilassato, lavoriamo, scherziamo, scopriamo connessioni e ci scambiamo consigli.

La parete vuota è illuminata dalle immancabili lucine, la scala mostra piatti e ceramiche che arrivano da amici e parenti, da mercatini e botteghe.

Il resto arriverà.

 

“Mys” è una parola che mi risuona, che trovo bella nei valori che porta, che ho voglia di approfondire e condividere, e quindi ne sentirete parlare a breve qui, nella mia nuova bottega degli incontri.

 

La fotografia è della deliziosa Valeria, ospite di oggi del mio posticino.

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