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Ma il tuo è un ristorante o un coworking?

Nonostante io abbia avviato la mia attività già da qualche anno, ci sono delle domande che mi vengono poste costantemente.

“Ma tu organizzi corsi di cucina?”

“Il tuo spazio è un ristorante o un coworking?”

“Tu fai la cuoca o la consulente?”

Di base cucino perché amo stare ai fornelli.

Creare ricette nuove, sperimentare accostamenti di sapori insoliti, preparare i pasti per amici e famiglia mentre ascolto musica e sorseggio del vino in cucina da sola.

Ma quando ho deciso di portare cibo e cucina a Le spezie gentili, l’ho fatto principalmente per due ragioni precise.

La prima ha a che fare con la convivialità e l’espressione di sé.

Sarà capitato anche a te di vedere come, attorno ad un tavolo, le dinamiche relazionali si sviluppino in modo unico e spontaneo.

Nel bene e nel male.

Uno dei miei film cult, che ben rappresenta questo concetto, è Il pranzo di Babette.

Attorno ad un tavolo “tutti diventano gioviali e felici. I ricordi passati riaffiorano e i commensali trovano la forza per superare le discordie che li dividevano, arrivando alla fine a danzare tutti insieme tenendosi per mano sotto il cielo stellato, prima di riguadagnare le proprie abitazioni.”

Uno dei primi eventi con cui ho iniziato la mia attività sono stati gli appuntamenti a colazione, e da subito ho notato che il clima che si generava tra una tazza di caffè e una fetta di torta era unico ed irripetibile.

Così, quando sono passata da casa al mio primo posticino, ho voluto che ci fossero dei tavoli grandi e una piccola cucina.

Durante le giornate di ufficio condiviso e nelle formazioni pranziamo assieme, e quello che accade nel momento della pausa è speciale.

I ruoli non esistono, le tensioni si allentano, e poi si torna a lavorare con più entusiasmo e complicità.

La seconda ragione ha a che fare con la cura di sé.

Famosa è la frase “Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si ha mangiato bene.”

Ma per me c’è di più: non si può vivere bene se non ci si nutre di ciò che fa stare bene.

E per ciascuno di noi è diverso.

Bisogna ascoltare il proprio corpo e capire cosa ci fa bene, cosa ci regala energie, cosa ci rinvigorisce.

Altrettanto solo ascoltandosi si può capire cosa ci fa male, cosa ci fa sentire spenti e rallentati, cosa ci affatica.

Altrettanto il momento del pasto è un momento di attenzione verso se stessi.

Apparecchiare la tavola anche quando si è soli, o al contrario mangiare sul divano con la copertina quando si ha voglia di coccole.

Concedersi una bella cena per festeggiare un successo raggiunto, o dedicarsi amore uscendo a pranzo con un’amica.

E tutto questo non ha nulla a che vedere con lo stare a dieta, o il mangiare leggero o altro.

Parlo proprio di conoscersi e rispettarsi, anche passando dal cibo.

Insomma, sono tante le ragioni per cui ho voluto che nel mio progetto ci fossero il cibo e la cucina, non ultima il fatto che adoro coccolare le mie clienti con dolcetti fatti in casa che mi diverto anche a preparare.

Oggi, a questo proposito, ti lascio una ricetta che preparo di frequente quando è inverno: i brownies al cardamomo.

Provali a colazione con un caffè caldo, o a merenda con il tè, magari mentre scrivi il tuo ultimo post!

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