La letteratura per ispirarci nel business

La letteratura per ispirarci nel business

L’intervista a Chiara Sinchetto sulla letteratura per ispirarci nel business

Nell’edizione Quinto Elemento della mia Bottega dei saperi ho chiesto a Chiara di tenere una delle lezioni di “ispirazione”, lezioni in cui attingeremo da contenuti e aree diverse per crescere nella nostra professionalità.

Chiara, ovviamente, ha portato con sé i libri e la narrativa e oggi, in questa intervista, ci racconta perché considera la lettura una forma di ispirazione per il business.

La letteratura come chiave per comprenderci di più

D: “Ciao Chiara, sul tuo sito leggo: “Credo che il mondo sarebbe un posto migliore se non ci facessimo distrarre solo dalle incombenze e dalle necessità, ma ci ricordassimo di quel qualcosa di non necessario e al tempo stesso assolutamente vitale che ci dà la lettura” posso chiederti, come prima cosa, perché hai scelto la letteratura come forma di ispirazione?

R: Ciao Valeria! Spesso dico che senza la lettura non sarei io intera ed è proprio così: leggere romanzi in modo onnivoro e vorace mi accompagna da sempre.

Ho unito questa grande passione a studi in filosofia e formazioni per leggere in modo professionale.

Credo che la letteratura possa darci davvero delle chiavi per provare a comprendere qualcosa in più di noi stessi e nel mondo, anche quella che non si limita al realismo ma amplia i confini con mondi fantastici e a volte di paura.

Leggere è un antidoto alla fretta e a una visione del mondo limitata al fare, alle statistiche, all’andare verso attività e modi di vita che ci rendono in qualche modo meno umani.

La letteratura e il pensiero laterale

D: “Quando ti ho chiesto di partecipare, come docente, alla mia Bottega dei saperi, ti ho proposto di far parte dei contenuti di ispirazione che aiutassero noi imprenditrici a guardare in modo diverso il nostro business per portare innovazione e unicità. Ci racconteresti un episodio in cui hai capito che questo tuo strumento era adatto per “sgranchire il cervello” anche nell’ambito professionale?”

R: Potrei raccontartene molti ma ne scelgo uno che mi è rimasto nel cuore. In un percorso individuale, legato alla letteratura per ragazzi da leggere da adulti, una cliente è stata stupita di trovare in un romanzo che non parlava direttamente di lavoro un qualcosa che le è stato molto utile in uno specifico momento lavorativo, tra l’altro non particolarmente roseo.

In questo caso abbiamo visto in azione quanto l’uscire per un po’ dalla propria prospettiva, seguendo il destino e le vicende di personaggi molto lontani da noi, possa aiutarci con problemi che ci sembrano insormontabili.

Quando fissiamo le cose troppo direttamente capita che non riusciamo più a vedere soluzioni. Con un pensiero laterale e divergente che deriviamo dalla lettura possiamo trovare nuova linfa, slancio e anche coraggio e speranza di poter cambiare le cose, soprattutto nello specifico caso della letteratura per ragazzi ma non solo.

Il valore dei romanzi

D: “Nella tua lezione per la mia Bottega dei saperi edizione Quinto Elemento hai portato romanzi capaci di ricordarci perché leggere storie. Perché hai scelto questa tematica?”

R: Credo che da adulte e anche da libere professioniste a volte non sia semplice per tutte ricordare la dimensione superflua ma vitale di una storia. C’è chi si immerge in saggi e manuali e crede di non avere tempo: di fermarsi, di non procedere ad una formazione continua ed estenuante, di leggere un romanzo semplicemente perché ne abbiamo voglia.

Ricaricarsi e abbandonare i soliti lidi è ciò che ci permettono di fare i romanzi giusti per noi: ho portato queste tematiche e gli esempi tratti da romanzi del cuore perché è giusto ricordarci che c’è una dimensione di intrattenimento e piacere sacrosanta nel leggere una storia.

In più, la lettura profonda ci permette di coltivare l’empatia, stimola il pensiero critico e ci fa uscire dal nostro orticello. Vedo tutto questo non all’interno di una ulteriore dinamica di performance: lungi da me il proporre una chiave di lettura utilitaristica della lettura. Al contrario, quello che vorrei mostrare è come possa costituire uno spazio nella nostra vita di profondo arricchimento, di piacere e di divertimento.

Un consiglio per farsi ispirare dalla letteratura

D: “Infine, se tu dovessi dare un consiglio di lettura a chi ci legge (perdona il gioco di parole) che vorrebbe un’ispirazione per osservare la propria attività con una lente nuova e, magari, portare qualche tratto nei servizi del nuovo anno cosa ci proporresti?”

R: Credo proporrei Julie & Julia di Julie Powell, anche in memoria dell’autrice che è purtroppo scomparsa proprio in questi giorni. É un libro ironico, divertente e profondo che ci permette di vedere un altro modo di essere noi stesse ed uniche in ciò che facciamo. Tratto da una storia vera e dal blog dell’autrice, narra di Julie che, insoddisfatta del proprio lavoro, si mette in testa di replicare le ricette di Julia Child, cuoca che portò agli americani la cucina francese, nell’arco di un anno.

Il romanzo è il diario di tutti gli alti e bassi di questo progetto un po’ folle ma molto, molto coraggioso e divertente e ci permette di conoscere un personaggio a cui affezionarci, nelle sue imperfezioni e momenti di sconforto spesso seguiti da mirabolanti pasti.